Il libro della pesca in mare - страница 2



Dunque un minimo di nozioni dovremo conoscerle e saper distinguere almeno tra un’area di alta pressione da una di bassa, sapere che l’alta pressione porta spesso tempo bello e stabile e saper anche che, specie nelle stagioni autunnali ed invernali, il riempimento barico che avviene nel passaggio da una situazione di bassa ad una di alta pressione, genera dei venti, spesso anche molto sostenuti.

E non tutte le alte pressioni sono foriere di bel tempo, ad esempio le alte pressioni siberiane tipiche dell’inverno, spesso provocano un blocco barico, ovvero un blocco delle masse d’aria con scarsa ventilazione che genera spessissimo fitta nebbia anche in riva al mare; in questo caso la nebbia rappresenta un pericolo sia per la navigazione sia che per gli spostamenti via terra.

Dovremo imparare a conoscere la differenza tra una circolazione ciclonica, che porta cattivo tempo ed una anticiclonica che porta bel tempo. A secondo del posto in cui ci troviamo dovremo imparare a leggere i bollettini ed imparare i moti di rotazione del vento in entrambi i casi. Giusto ad esempio, se ci troviamo in autunno sulla costa del basso Tirreno, l’arrivo di una perturbazione atlantica provocherà inizialmente un richiamo o meglio un risucchio di masse d’ aria calda ed umida dalle coste africane ed avremo inizialmente scirocco che poi girerà a libeccio, spesso devastante per quella costa, per poi girare verso la coda della perturbazione a ponente e poi a maestrale che chiuderà la fase perturbata; ma se nella stessa situazione ci troveremo ad esempio in Adriatico la rotazioni dei venti non sarà affatto analoga ed avremo spesso venti tra il levante ed il grecale con chiusura in tramontana.

Comunque cercando di fornirvi gli strumenti più validi di interpretazione vi segnalo i vari siti meteo anche se quelli istituzionali sono i più affidabili.

FORZA DEL MARE E FORZA DEL VENTO

Stato del mare e forza del vento sono due variabili della preparazione della battuta su cui però spesso si tende a fare confusione.

L'intensità del vento è un parametro oggettivabile in quanto misurabile (generalmente in nodi) mentre la cosiddetta FORZA DEL MARE è comunque commisurata al punto dove viene effettuata la rilevazione; se supponiamo un vento che soffia da Ovest sulla costa tirrenica avremo mare mosso sia al largo che sotto costa mentre in Adriatico lo stesso vento, almeno sulle coste italiane, genererà moto ondoso al largo mentre sottoriva potrebbe esserci assenza di moto ondoso; comunque senza volervi annoiare si sappia che la misurazione dell'intensità del vento avviene attraverso la scala di Beafort.

In sintesi vediamo in pratica come orientarci:

FORZA DEL MARE Forza 1 – 2       piccole increspature solo in corrispondenza di rilievi del fondo

Forza 3 piccole onde con presenza di poca risacca

Forza 4 iniziano a formarsi onde tendenti a rovesciarsi in corrispondenza di bassofondo

Forza 5 – 6 Onde formate; presenza di correnti sostenute ; nella fase iniziale della mareggiata prevalenza della primaria con piombi spesso scalzati; la situazione diventa ottimale quando la corrente secondaria riesce ad equilibrare la primaria

Forza 7 Siamo ai limiti della pescabilità; le onde sono in rapida successione; se contiamo più di 18 onde al minuto sarà opportuno cercare una spiaggia un po’ più riparata.

Se questa scala trova maggiori riferimenti per la pesca dalla costa è parimenti utilizzabile anche per la pesca dalla barca. Se infatti a terra avremo la formazione di onde quando l’altezza della cresta sarà di poco superiore al fondale sottostante, al largo avremo ugualmente situazione di mare mosso e se c’è vento teso anche di onde superficiali.